ixtura ha un cuore antico e provinciale, avendo sede a Ivrea, ma una forma mentis europea e cosmopolita per lo sguardo che getta al di là delle Alpi (e del Mediterraneo) verso quei Paesi che dimostrano interesse verso i nuovi linguaggi espressivi dell’arte di questo secolo. Per usare un termine molto in voga negli ultimi anni, la nostra è una visione glocal: partire dal luogo, dal radicamento nel territorio, per aprirsi ad uno spazio di dialettica fra culture e accenti diversi che non abbia un solo centro come riferimento.
Ivrea è stata per molti anni la culla dell’industria meccanica e poi informatica italiana; il Canavese, anticamente la terra in cui si coltivava la canapa sativa, destinata alle manifatture tessili, si è poi sviluppato intorno all’umanesimo aziendale dell’Olivetti. Da questo terreno abbiamo estratto le materie prime del nostro progetto: il design, l’informatica, l’arte.
L’eredità culturale che noi intendiamo portare avanti oggi, in modo sicuramente molto ambizioso, è quella dell’impresa che non solo vende prodotti, ma produce e diffonde cultura. Cultura delle nuove tecnologie, dei vari linguaggi artistici, del design. Ecco dunque che le parole Arte ed Industria non sono accostate in modo forzato, ma diventano gli assi lungo cui si sviluppa e si muove il mercato delle idee e della conoscenza.